Il primo drone FPV di DJI.
Vi presento il primo drone degli specialisti di Shenzhen pensato per l’uso specifico con occhiali FPV (First Person View – In Prima Persona) e in grado di essere pilotato anche dai meno esperti.
DJI FPV eredita quindi buona parte delle caratteristiche introdotte con la serie Mavic, ma al tempo stesso strizza l’occhio anche ai piloti più esperti e particolarmente interessati all’uso in modalità manuale dal volo decisamente più dinamico.
Partiamo dalle modalità di volo di questo FPV:
In modalità Normal e in Sport questo drone FPV vola esattamente come un Mavic; la velocità in questi casi è limitata rispettivamente a 15m/s e 27m/s. La stabilizzazione del volo è assicurata dal GPS e dai sensori di bordo, affiancati in modalità Normal anche dalla funzione “evita ostacoli” frontale ed inferiore.
La modalità Manual però, che nei droni “classici” prende il nome di Acro o Airmode, è quella che fa di questo prodotto un vero e proprio drone FPV permettendo di volare in totale libertà e con il massimo controllo del mezzo. Con questo profilo la velocità può raggiungere i 39m/s, ovvero i 140km/h, con uno scatto da 0-100 in soli 2s. Praticamente più scattante di qualsiasi hypercar.
La modalità Normal è disabilitata di default ed è necessario abilitarla nelle impostazioni avanzate attivando singolarmente quattro voci diverse in differenti menu. Per una completa esperienza è necessario disabilitare il self-centering dello stick del throttle sul radiocomando: un’operazione incredibilmente semplice che richiede l’avvitamento di due viti sulla zona posteriore del radiocomando.
Passiamo alle modalità di registrazione:
Il sensore da 1/2.3″ di DJI FPV permette una registrazione in 4K a 60p e una stabilizzazione quasi impeccabile, assicurata dalla presenza di un gimbal ad un asse (quello del pitch) e dai suoi relativi supporti in silicone anti-vibrazione.
È disponibile inoltre la stabilizzazione elettronica dell’immagine (che sarà visibile solo nel video salvato, non in tempo reale) capace di ridurre le vibrazioni e le oscillazioni sui due assi non coperti dall’azione del gimbal; una soluzione decisamente ben congeniata che consente un risultato quasi inappuntabile.
L’unico aspetto limitante è la modalità Manual che obbliga il pilota a dover rinunciare ad alcune funzioni video; gli amanti della guida più esperta e di voli a “proximity flying”, infatti, si troveranno a dover limitare la registrazione al singolo 1080p, riducendo la latenza da “high quality video” (40ms) a “low latency mode” (28ms). Non si avrà più la possibilità di catturare video in 4K in alcun frame rate, quindi neanche in 30 fps.
Un vincolo piuttosto importante che potrebbe lasciare con l’amaro in bocca alcuni utenti più esigenti. Purtroppo la gamma dinamica delle fotografie è piuttosto limitata e non raggiungiamo assolutamente il livello di un qualsiasi Mavic di ultima generazione.
L’unico aspetto positivo è che tramite l’apposito tasto sul radiocomando potremo scattare fotografie, ma solo in formato jpeg e il fatto che sia un drone ibrido permette al pilota di agire sulla rotella del gimbal e orientarlo come meglio crede per i propri video e fotografie.
Quali sono i punti forti di questo fpv?
Parliamo del visore:
Aggiornato alla sua seconda iterazione, Goggles V2 vanta un incredibile campo visivo e una definizione senza precedenti. Chi come il sottoscritto proviene dal mondo del FPV analogico si ritroverà quasi sicuramente spiazzato. Lodevole il lavoro svolto da DJI per assicurare il massimo comfort da parte del pilota, ideando una soluzione esterna di alimentazione che evita di gravare sul peso complessivo dell’occhiale e quindi sulla testa stessa del fortunato possessore.
A differenza di altri modelli, infatti, la batteria è esterna e collegata direttamente al dispositivo tramite un cavo dotato di intestazione USB Type-C; in questo modo la batteria potrà essere comodamente riposta in tasca ed evitare quindi spiacevoli fastidi.
Tra le numerose funzioni degli occhiali è doveroso segnalare la presenza di un sistema di storage locale, compatibile esclusivamente con la modalità di streaming 1080p, in grado di catturare tutti i momenti più concitati ed operare come un vero e proprio strumento di backup. Inoltre i Goggles assumono il ruolo che per qualsiasi altro drone DJI era dedicato all’app sullo smartphone, permettendoci di regolare tutte le impostazioni del drone, della fotocamera e del radiocomando.
La confezione base, che riporta stranamente la dicitura “Combo”, ospita al suo interno il drone, una batteria, il radiocomando classico, il visore DJI Goggles V2 con relativa batteria esterna, cavetteria e, infine, un set di eliche aggiuntive.
Una dotazione piuttosto ricca disponibile ad un prezzo di listino di 1349 euro.
I più esperti possono anche acquistare il pacchetto “Fly More” contenente due batterie aggiuntive, in grado di estendere notevolmente il tempo di volo, e una pratica stazione di ricarica.
In conclusione:
Il drone dji fpv si rivolge maggiormente a chi vuole sperimentare qualcosa di nuovo sia a livello amatoriale che professionale.
E’ sicuramente un approccio semplificato per entrare nel fantastico mondo del volo in prima persona e per creare contenuti dinamici e assolutamente unici.
Non è certamente perfetto e ha ancora bisogno di un gran lavoro via software, ma ha creato un precedente che probabilmente verrà imitato anche da altri produttori.
Commenti recenti